Sogni, semiosi e interpretazione…, Jorge Canestri

L’autore ritiene che i sogni costituiscano ancora oggi un autentico shibboleth, anche nella psicoanalisi post-freudiana. È, tuttavia, un fatto assodato che la considerazione dei sogni nei processi clinici contemporanei ha introdotto una serie di novità e di miglioramenti. Tra questi, per l’autore: i sogni nel processo analitico, i sogni evacuativi, il rapporto tra la funzione e il lavoro onirico, i sogni e la “pazzia” e i sogni nei pazienti gravemente traumatizzati. L’autore esamina brevemente alcuni dei problemi concettuali introdotti nella teoria psicoanalitica da queste novità e si concentra su due aree che si collocano al confine e nel punto di incontro tra la psicoanalisi e altre discipline, nel caso specifico le neuroscienze e la semiotica. Dal punto di vista della semiotica, e in accordo con le idee di Ch. S. Peirce, i sogni possono essere considerati come un segno inserito in un processo continuo di semiosi psichica. La concettualizzazione degli strumenti che la psicoanalisi può costruire per poter dialogare con altre discipline sembra promettente.